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Wikiculture, è una tesi collaborativa multipiattaforma, è un nuovo modo di concepire la rete. Una cultura open source che basa il proprio sviluppo sullo scambio reciproco di "ricchezza" interiore tra individui, riducendo tutto a tre principi, condividere, collaborare, creare.

venerdì 1 gennaio 2010

Chi sono?


Mi chiamo Mattia Marasco, sono uno studente di Media e Giornalismo presso la Facotà di Scienze Politiche "Cesare Alfieri" di Firenze.
Da circa tre anni mi sono avvicinato in modo decisivo e costante all'incredibile mondo del Web (il mio blog personale) e ho cominciato ad intuirne le sue infinite potenzialità. Da circa due anni , invece, ho cominciato il "percorso formativo" da autodidatta per diventare un buon blogger e piano piano qualche piccola soddisfazione l'ho avuta.

Nella mia vita quotidiana non passa un giorno (o quasi) senza che mi colleghi alla rete, controlli la posta, condivida un link, cerchi un video su YouTube etc. ... ogni esperienza che faccio nel mio cervello viene elaborata per essere riportata in un post, in una foto, in un video... l'importante è che venga pubblicata e condivisa. Ecco perchè ho pensato di approfondire quel fenomeno per cui ,ai margini della rete, sta nascendo una nuova "società" fatta di spontaneaità e collaborazione ma soprattuto di condivisione... ogni individuo mette a disposizione la sua piccola esperienza in nome di un progetto più grande e in cambio di quella degli  altri.

Sono Fiorentino di nascita, cristiano cattolico, sono un appassionato di cinema ma ho molti altri interessi, primo tra tutti la cinofilia. Mi interesso di scienza, etologia, tecnologia ecc. Non so ancora cosa voglio da fare da grande, ma vorrei poter fare qualcosa di utile e lasciare un segno, anche se piccolo. Amo la mia città anche se la ritengo maltrattata e mal gestita. Penso fermamente che il mondo sia come noi lo facciamo.


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4 commenti:

Anonimo 3 febbraio 2010 alle ore 08:40  

ciao mattia
bello quello che dici ("il mondo è come lo facciamo noi" "vorrei che la mia vita fosse utile", "condividere la ricchezza" ecc) bello che nella tua breve biografia ti dica apertamente cristiano cattolico: ci riuscirai di sicuro (a fare qc di utile, a lasciare un segno), dal tuo parlare emerge una energia ed una sensibilità che porteranno a risultati interessanti. scusa se resto anonima ma ho già un account e non ne voglio fare uno nuovo. sono registrata su facebook solo per dare un'occhiata a cosa combinano le mie figliole: preferisco il rapporto di persona, è troppo piu' importante. le persone hanno bisogno di qualcuno che "di persona" o al massimo al telefono dica loro: "come stai?". bello il collegamento al sito del mar morto e bella anche la segnalazione dei pellegrinaggi in terrasanta: "non sarete più gli stessi" mi colpisce molto, anche perchè ho verificato che è così veramente!!! sono un'amica della tua cognata elena. ciao lucia bertuzzi p.s.non avendo tempo, come potrei collaborare con il tuo progetto?

Mattia 3 febbraio 2010 alle ore 17:14  

Quello che ha scritto è già moltissimo... grazie delle belle parole!
Intuisco che ha visitato attentamente il mio blog personale.. bene! Mi fa molto piacere!

Cosa può fare per il mio progetto?... ha già fatto molto, glielo garantisco, commenti come il suo sono esattamente quello che sto cercando di ottenere dagli utenti. Qualsiasi forma di pensiero, idea, riflessione sono ben accette!... per adesso mi accontenterei semplicemente di avere dei feedback dagli utenti, poi col tempo chi vorrà potrà contribuire nel pratico, con interventi più profondi e riflettuti!

Se vuole dare un piccolo aiuto iniziale... passi parola! Magari tramite email se preferisce!... ma un progetto utopistico come questo ha bisogno di applicare la "legge dei grandi numeri" per ottenere realmente un risultato!

Anonimo 3 febbraio 2010 alle ore 22:18  

Mattia, hai trovato il modo di far "cambiare la vita"! Il mio amico L.Pawels infatti diceva che esiste un solo modo per far cambiare la vita: non è con il far si che la vita ordinaria sia trasfigurata, galvanizzata; è facendo in modo che il nostro ordinario non sia più la vita ordinaria.

Mattia 6 febbraio 2010 alle ore 11:21  

Grazie! Grazie davvero! Era un apprezzamento giusto?? ... ih ih ih!

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