- L'anima di questo blog è la tua collaborazione! -

Wikiculture, è una tesi collaborativa multipiattaforma, è un nuovo modo di concepire la rete. Una cultura open source che basa il proprio sviluppo sullo scambio reciproco di "ricchezza" interiore tra individui, riducendo tutto a tre principi, condividere, collaborare, creare.

domenica 3 ottobre 2010

WikiCulture si sposta!


WikiCulture si è spostato, visita:





lunedì 21 giugno 2010

Tesi - estratto introduzione

Introduzione

"Il presente lavoro intende raccogliere gli elementi principali sia di apparati teorici sia di esempi concreti riguardanti la cosìdetta “intelligenza collettiva” nel Web. Questo stesso lavoro vuole anche essere un progetto collaborativo, che ho chiamato appunto “WikiCulture”, intenzionato a fornire un quadro generale su una cultura emergente che ha trovato nel Web il modo di esprimersi e applicare i suoi principi.
L'intento è quello di rappresentare, nel modo più articolato possibile, la collaborazione spontanea e la creazione condivisa di contenuti on-line partendo da un invito on-line a partecipare volontariamente e con contributi liberi ad uno confronto di idee sull'intelligenza collettiva.
L'intelligenza distribuita alimentata nel XX secolo dalla nascita dei mezzi di comunicazione di massa ha trovato la sua nuova linfa vitale nello sviluppo del Web 2.0, trasformandosi in una rete costruita su due concetti portanti, la condivisione e l'interazione. Ma cosa è in grado di fare oggi un'intelligenza che inizia a prendere coscienza di sè? In che modo si manifesta? Quali prospettive può avere? Queste sono alcune delle domande alle quali cerca di dare una risposta questa tesi."

Da WikiCulture - La cultura che cambierà il mondo

Tesi - Ringraziamenti


Ringraziamenti 

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"Solo adesso realizzo che sono giunto alla fine di un lungo percorso, durato più di quanto non avessi previsto. Un percorso che si conclude con questo progetto, a cui ho dedicato energie, idee e soprattutto entusiasmo. Mi sembra doveroso, quindi, ringraziare sinceramente quelle persone che hanno contribuito a rendere possibile tutto ciò. 

Il primo “grazie!” è per i miei genitori, Virginia e Riccardo, per la pazienza che hanno avuto nell'aspettare che arivassi a questo traguardo e per l'aiuto datomi, se pur in un momento non facile, prendendosi cura di ciò a cui non mi potevo dedicare durante la stesura. Un ringraziamento particolare a mio padre, che nonostante ignori molti degli argomenti affrontati, ha creduto nel progetto fin dal primo momento, comprendendone lo spirito e l'obiettivo. 

Ringrazio il mio Professore, per avermi consigliato e guidato in un territorio vasto e ancora molto giovane e per avermi dato fiducia concedendomi di concentrarmi sulle tematiche che ho rietenuto più opportune. Lo ringrazio soprattutto per avermi affiancato, nonostante le difficoltà, e per aver portato a termine questo progetto insieme. 

Sono grato ai miei fratelli e a tutta la mia famiglia per essermi stati vicini tra mille impegni, anche solo col cuore e aver ascoltato le mie riflessioni e le mie idee, sostenendomi sempre. 

Grazie!... ai miei Amici più sinceri, ogni giorno al mio fianco con i loro consigli, le loro attenzioni e i loro silenzi. E a quelli che, se pur estranei alle mie materie universitarie, hanno dimostrato interesse, curiosità e si sono sforzati di capire di cosa stessi parlando. Un sincero ringraziamento anche a una Persona che, incondizionatamente, mi ha appoggiato dall'inizio, aiutandomi a seguire le mie convinzioni e a promuovere le mie idee 

Ringrazio i miei compagni di Teorie e Tecniche di Nuovi Media per aver preso a cuore il progetto ed essercisi appassionati, seguendo gli aggiornamenti e dando spesso il loro contributo. A questo proposito approfitto per ringraziare tutte quelle persone che hanno collaborato con me, che non hanno perso interesse nel farlo e che mi hanno consigliato argomenti e tematiche da me prima ignorate. Alcuni dei vostri consigli sono stati davvero fondamentali portando la mia attenzione su temi che altrimenti sarebbero stati esclusi dalla tesi. 

Devo inoltre ringraziare quei professionisti che hanno dimostrato entusiasmo per il progetto fin dal momento in cui gliel'ho presentato, rimanendo sempre disponibili a consigliarmi e a rispondere alle mie domande. 

Grazie davvero!... a tutti coloro che hanno creduto in quello stavo facendo."

Mattia Marasco

Da WikiCulture - La cultura che cambierà il mondo

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domenica 20 giugno 2010

Vi presento la mia tesi!


Dopo tutte le procedure burocratiche, le consegne, i timbri ecc ecc. ... e un po' di riposo, vi presento la mia tesi! Realizzata anche grazie al vostro contributo, che avete partecipato al progetto e lo avete reso possibile. E' stata una stesura lunga e abbastanza confusionaria ma alla fine ce l'abbiamo fatta. Grazie a tutti di cuore!



giovedì 20 maggio 2010

Google Wave da oggi disponibile senza invito


Finalmente da oggi Google Wave (Cosa è Google Wave?) è disponibile per tutti senza più necessità di invito, chiunque può usare questo sottovalutato prodotto Google e sperimentare cosa significa la collaborazione istantanea on-line.
"Alla conferenza Google I/O, Lars Rasmussen ha annunciato l’apertura al pubblico di Google Wave. Non sarà quindi più necessario disporre di un invito per iniziare ad utilizzare la piattaforma di comunicazione e collaborazione in tempo reale di Google.
Google Wave è stato inoltre inserito all’interno di Google Apps, in modo da permettere alle aziende, alle università e alle altre organizzazioni di gestire in maniera più dinamica e collaborativa il flusso di informazioni." Continua a leggere
Provatelo a fatemi sapere le vostre impressioni!
Per partecipare alla Wave di WikiCulture


fonte | www.googlewaveblog.it
foto | http://www.valkiro.org/

domenica 16 maggio 2010

Google, a caccia di libri italiani da scannerizzare

Il Titano Google continua a portare avanti uno dei progetti a mio avviso più belli che potesse attuare. "Dopo aver confermato il lancio entro l'estate di Google Editions con una libreria di 500mila volumi, ieri ha firmato un accordo con il governo italiano per la digitalizzazione di un milione di testi delle biblioteche nazionali di Firenze e Roma."

I libri saranno tutti digitalizzati in Italia, a spese di Google e poi restuiti alle rispettive biblioteche...
"Saranno evitate le opere di cui si ignorano i titoli dei diritti e quelle che sono ancora protette da copyright. Dopo questa prima fase, Google pubblicherà i titoli nel motore di ricerca, all'interno del canale dedicato ai libri."


Voi che ne pensate?


fonte: Wired.it - "Google digitalizza un milione di libri italiani"

giovedì 13 maggio 2010

Conoscete dei progetti collaborativi?

Siete a conoscenza di progetti collaborativi da segnalarmi e che potrei inserire come esempi all'interno della tesi?


Ve ne riporto alcuni per far capire meglio cosa intendo... dei progetti o dei servizi gratuiti che hanno lo scopo di promuovere la realizzazione di un progetto o di risolvere un problema.


- Mad Ideas, prospettive digitali, soluzioni sostenibili
 http://www.mad-ideas.it/
Il concetto base del sito... "Se hai un'idea per la testa, insieme possiamo realizzarla!"

 E-Pals - la web community delle scuole
http://www.epals.com/
La web community internazionale che connette le classi di tutto il mondo coinvolgendole in progetti di collaborazione.

- Google Person Finder Haiti - Cercapersone di Google per il disastro di Haiti
Un motore di ricerca per cercare le persone scomparse, o segnalare il ritrovamento di qualcuno.

mercoledì 12 maggio 2010

La rivoluzione dei Social Media (II)




martedì 11 maggio 2010

Tesi - estratto capitolo 2 - Introduzione alla Wikinomics

"Stiamo assistendo a dei profondi cambiamenti, che si verificano continuamente in ogni settore, dalla tecnologia allo sviluppo demografico, dal business alle convenzioni sociali, cambiamenti che stanno portando in una nuova era nella quale la gente avrà la possibilità di partecipare all'economia come mai è riuscita a fare prima. Le nuove forme di collaborazione di massa stanno profondamente modificando il modo in cui tutti i beni e i servizi vengono inventati, prodotti, promossi e distribuiti nel mondo.

Un cambiamento del genere offre possibilità inimmaginate prima sia all'individuo quanto alle aziende che vogliono abbracciare un nuovo modo di pensare la produzione. In passato la collaborazione di massa si è sempre manifestata su scala piuttosto ridotta o relativamente ad eventi sporadici spesso frutto di ondate di attivismo politico, tuttavia mai nella storia gli individui hanno avuto abbastanza potere e abbastanza opportunità per unirsi in reti sociali o “reti di peer” e creare beni e servizi a proprio piacimento. 
Queste persone, infatti, erano relegate in ruoli economici di limitata portata, erano consumatori passivi o dipendenti sottomessi ma oggi è in atto una vera e propria “rivoluzione silenziosa” che cambierà profondamente l'assetto della nostra società. La crescente accessibilità delle tecnologie informatiche fa sì che gli strumenti necessari per collaborare, creare valore e competere siano alla portata di tutti. Questo permette alle persone di partecipare all'innovazione e alla creazione di ricchezza in tutti i settori dell'economia. [...]"
Da WikiCulture - La cultura che cambierà il mondo

giovedì 6 maggio 2010

Tesi - estratto capitolo 2 - Esempio pratico del potenziale di Wikipedia

"Uno dei maggiori punti deboli dell'enciclopedia, sul quale si sono confrontati molti intellettuali è proprio la sua validità, questo perché il suo essere così democratica mette duramente alla prova la qualità delle sue voci. Affidandosi all'intelligenza e alle responsabilità collettive, Wikipedia si caratterizza sia per degli alti picchi di competenza sia per dei profondi abissi di vandalismo e superficialità; su questa sua caratteristica si sono espressi in molti ed è la stessa enciclopedia a raccogliere tracce di tutte le critiche o considerazioni ricevute. Molto spesso per spiegare il potenziale di un tale progetto si è soliti raccontare di un episodio in particolare, cioè la creazione della voce sull'enciclopedia relativa agli attentati avvenuti nel 2005 nella metropolitana di Londra.

Il 7 luglio del 2005 intorno alle 8:50 del mattino quattro bombe sincronizzate esplosero all'interno della rete di trasporti londinese, circa 18 minuti dopo mentre i media di tutto il mondo lanciava la notizia apparve la prima voce su Wikipedia. Un utente di Leicester di nome Morwen, infatti, aveva scritto "il 7 luglio 2005 si sono verificate alcune esplosioni o altri incidenti in diverse stazioni della metropolitana di Londra situate nel centro della città, precisamente ad Algate, Edgware Road, King’s Cross St. Pancras, Old Street e Russell Square. Gli incidenti sono stati attribuiti a un sovraccarico di tensione". 

Nei pochi minuti successivi altri utenti della community hanno continuato ad aggiungere nuove informazioni o a perfezionare e correggere quelle esistenti. Nelle prime quattro ore la pagina subì più di mille modifiche e a fine giornata più di 2500 utenti avevano contribuito ad un resoconto di 14 pagine sull'accaduto, molto più dettagliato delle informazioni fornite da qualsiasi singola fonte informativa. L'episodio dimostrò come migliaia di volontari distanti tra di loro erano stati in grado di creare un progetto rapido, che raggiungesse risultati migliori di quelli raggiunti dalle grandi agenzie informative. Quella che era stata concepita, nel 2001, come una semplice enciclopedia aperta era diventata un mezzo per raccogliere e distribuire velocemente le informazioni. (...)"
Da WikiCulture - La cultura che cambierà il mondo


foto | http://farm1.static.flickr.com/22/24268309_fb97c9821c.jpg

mercoledì 14 aprile 2010

Tesi - estratto capitolo 1 - Sono un "io che sa"!

"(...) Dal momento che le comunità sociali impiantate su somiglianze di carattere etnico o religioso hanno già dimostrato nel corso della Storia i loro limiti, fondare un “nuovo” legame sociale sul rapporto con il sapere da vita ad una civiltà che Lévy definisce deterritorializzata, alimentata, oggi più che mai, dallo sviluppo e la diffusione del  media digitali. 
L'individuo di fronte a me non è semplicemente “altro” da me ma è un produttore di contenuti, una possibilità di scambio di sapere; un baratto che oggi è possibile fare al di là di ogni limitazione fisica o territoriale. Ogni nostra esperienza diventa una ricchezza da barattare con le esperienze degli altri intorno a noi perché ogni vita, per le abilità, le conoscenze e le riflessioni che richiede è in grado di alimentare uno scambio continuo e una socializzazione del sapere costante. La mia intelligenza non è più solo “mia”, diventa appartenente alla comunità, collettiva appunto e lo fa mantenendo l'apprendimento reciproco come mediazione dei rapporti interpersonali. Io quindi non sono più un “io che sono”, o un “io che pensa” ma sono un “io che sa”. (...)"
Da WikiCulture - La cultura che cambierà il mondo



Sentite di essere degli "Io che sanno"?
Pensarlo è presuntuoso? E' manifestazione di esibizionismo? 
O il vivere Sapere risiede nell'unioni di più saperi?


fonte immagine | loscientista.blog.kataweb.it

mercoledì 31 marzo 2010

Estratto tesi - Capitolo 1 - Le api costruiscono alveari, noi telefoni cellulari!

Sia tra gli animali che nella nostra società alla base della collaborazione c'è senza dubbio il “gruppo”, che oggi grazie alle ultime tecnologie possiamo creare e riunire con modalità nuove e inedite. Tali strumenti, che per il gruppo sono un elemento costitutivo importante per crearsi e supportarsi, acquistano un ruolo di rilievo anche nella vita del singolo individuo, l'interazione e la simbiosi tra singolo e gruppo assomigliano quindi all'organizzazione “collettivamente simbiotica”, caratteristica della società delle api. 
L'insieme di  queste tecnologie diventa luogo chiave di socializzazione e interazione, non fa parte dell'individuo stesso ma è integrante della società nel suo insieme, non è solo il frutto della socializzazione ma anche suo promotore, “le api costruiscono alveari, noi telefoni cellulari” (Clay Shirky, 2008). 

Sebbene non sia parte di una singola ape, l'alveare è parte integrante della colonia, e non è solo plasmato, ma plasma la vite stesse dei suoi ospiti. L'alveare è uno strumento sociale, una parte della tecnologia dell'informazione delle api, che letteralmente serve da piattaforma per la comunicazione e la coordinazione, le quali garantiscono la spravvivenza della colonia. La api non possono essere comprese, se prese singolarmente, al di fuori della colonia o del loro ambiente condiviso e co-costruito. E' lo stesso con le reti sociali dell'uomo; le api costruiscono alveari, noi telefoni cellulari
Clay Shirky – Uno per uno, tutti per tutti
-

martedì 23 marzo 2010

Il Grande Fratello ...è storia vecchia?


Il Grande Fratello è storia vecchia?
 Che la potenzialità del web abbia un prezzo non previsto?... forse sarebbe meglio dire la comodità del web.

L'essere "controllati", forse è solo lo scotto da pagare per poter comprare la cover per il nostro cellulare direttamente da Hong Kong e per poter chattare con un nostro compagno delle medie che odiavamo e con cui ora condividiamo foto? Per poter sapere cosa succede in Iraq grazie a Twitter o YouTube... e così via.

Google, Facebook. LinkedIn sanno tutto di noi.. Cosa leggiamo, cosa guardiamo con chi parliamo, per quanto tempo. Sanno con chi facciamo le foto, le vacanze, con chi abbiamo lavorato, perché ci siamo dimessi ecc ecc... Con il successo del web 2.0 comincia a nascere il sospetto verso questo servizi, un Grande Fratello globale si nascose dietro l'angolo, ma è realtà? La nostra privacy, la nostra identità, tanto gelosamente custodite sono minacciate adesso? Ma forse la libertà di qualche anno fa era solo illusione... il nostro gestore telefonico sa perfettamente chi chiamiamo e per quanto, la poste sanno con chi ci scriviamo e spesso anche i contenuti dei pacchi che riceviamo.. come mai non ci impaurisce questo? Probabilmente ci siamo solo assuefatti al'idea, essendo "istituzioni" più antiche.
Ma allora tra qualche anno non faremo più caso se Google ci propone dei link in base alle nostre ricerche precedenti? O se condivide in automatico la nostra posizione quando ci colleghiamo alla rete?

venerdì 12 marzo 2010

Wikiculture applicata al mondo reale

Ecco un esempio di come potrebbe materializzarsi nel mondo reale quella che si intende per Wikiculture.
La scena è tratta dal film "Un sogno per domani" e presenta il progetto scolastico del protagonista che si basa sun un semplice concetto di collaborazione, "passa il favore"!





Secondo voi è un'utopia? 
Il web 2.0 potrebbe rendere accessibile e realizzabile 
un sistema assolutamente inattuabile nella "first life"?



giovedì 4 marzo 2010

Prometeus - la rivoluzione dei media



Uno scenario futuristico... cosa se sarà del web tra 15 anni?
Come influenzerà la nostra società e la percezione che l'uomo ha del sapere e della condivisione?






giovedì 25 febbraio 2010

Tesi - estratto capitolo 1 - Progetto di civilizzazione - Pierre Lévy

[...] Partendo dal presupposto che dove c'è l'uomo c'è intelligenza e dove c'è umanità quest'ultima diventa distribuita, Pierre Lévy sostiene che l”intelligenza collettiva” sia un vero e proprio progetto di civilizzazione. Tale progetto può essere estremamente valorizzato  proprio grazie alle nuove tecniche di comunicazione soprattutto se si è in grado di metterle in sinergia. Il punto di svolta dell'era contemporanea, infatti, sta nel fatto che oggi se due persone sono a conoscenza di due nozioni complementari l'una con l'altra hanno la possibilità di entrare in contatto con estrema facilità, scambiarsi il proprio sapere e cooperare.

Immaginando una società interconnessa, collettivamente intelligente,
le si può richiedere un senso etico?

 Un organismo così complesso e vario
può avere dei valori di base comunemente condivisi?


mercoledì 24 febbraio 2010

Condannati 3 dirigenti di Google Italia ... giusto o non giusto?

Uno dei primi processi, anche a livello internazionale, contro i responsabili di un provider internet per la pubblicazione e condivisione di contenuti sul web si è concluso con la condanna, per violazione della privacy (e non per diffamazione), di tre dirigenti di Google Italia e l'assoluzione di un quarto.
Una decisione che ha lasciato perplessi gli USA e che è stata fortemente criticata dall'ambasciatore americano, David Thorne, che afferma "...il principio fondamentale della libertà di Internet è vitale per le democrazie."


"Al centro del processo, c’era un video che mostrava un ragazzino disabile insultato e picchiato da alcuni compagni di scuola di un istituto tecnico di Torino. Il filmato venne realizzato dagli studenti nel maggio 2006 e da loro caricato su Google Video l’8 settembre, dove rimase, cliccatissimo nella sezione “video più divertenti”, per circa due mesi, fino al 7 novembre, prima di essere rimosso dal provider statunitense. I quattro studenti sono stati condannati nel dicembre 2007 a 10 mesi di messa alla prova dal Tribunale dei minorenni di Torino." Da La Stampa.it


La condanna ha suscitato un forte dibattito nel web e soprattutto nella blogosfera, molti lo ritengono un attacco al principio democratico della rete. La libertà di espressione richiede senza dubbio un profondo senso di responsabilità, anche per questo forse non siamo pronti a riceverla.





Ma... se una biblioteca mette a disposizione una bacheca per gli annunci e qualcuno lascia un biglietto con scritto che vende prestazioni sessuali, con tanto di tariffario, la colpa è della biblioteca?

Se un bambino si butta da un balcone perchè ha visto Peter Pan volare... è colpa della Disney?

venerdì 19 febbraio 2010

BINGO!


Una raccolta dei commenti e degli interventi più significativi, che hanno centrato il senso di WikiCulture (hanno fatto BINGO appunto) e che maggiormente hanno ispirato altre riflessioni o parti del progetto.


ORA TOCCA A TE!




Laura - 11 maggio 2010


"Sarebbe molto facile se le persone smettessero di privilegiare sempre comportamenti attestati su un feroce individualismo (purtroppo in Occidente la mentalità del self-made man è l'unica vincente e socialmente accettata) e tenessero invece ben presente che la loro crescita personale è resa possibile solo dal contatto e dallo scambio con gli altri, a partire dalla famiglia, poi dalla scuola, dal lavoro ecc ecc. Come possiamo pensare di non "passare mai il favore" a chi ci ha permesso di diventare individui completi e realizzati? Non siamo isole, siamo animali sociali, parte integrante di una comunità che deve autoalimentarsi attraverso un continuo scambio reciproco." Vai al commento

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Cecilia - 07 maggio 2010
"Quindi potremmo dire che il potenziale di Wikipedia come frutto di "intelligenza collettiva" si può meglio sviluppare in relzione a fatti o argomenti di cui si può avere una conoscenza diffusa o su cui è facile reperire informazioni, mentre per temi di cui c'è solo una conoscenza elitaria c'è il rischio di diffondere informazioni manipolate o tendenziose, proprio perchè pochi possono correggerle o implementarle?" Vai al commento

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Francesco - 15 aprile 2010
"Pensare di essere un "io che so tutto" sarebbe presuntuoso, ma ognuno di noi ha le proprie esperienze e le proprie conoscenze. Quindi ognuno di noi esercita, chi più e chi meno, la capacità espressa sal verbo "sapere".




Il "sapere" non è solo un concetto intellettivo. Anche il "saper fare" è parte di quel "sapere". Quindi il suddetto verbo contempla non solo lo scibile, ma anche il fattibile; si parla quindi non solo di conoscenze teoriche, ma anche di conoscenze pratiche. (...) E il modo è da sempre una comunità di più categorie e, in definitiva, di più saperi. Non esiste la professione del tuttologo! Esiste invece una divisione individuale dei compiti mirata a uno sviluppo collettivo. Questa è e sempre sarà la politica del nostro mondo.
Un mondo composto da tanti -piccoli o grandi- "io che so" (...)
 Vai al commento 

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Cecilia - 25 marzo 2010
"Lo scotto da pagare per la comodità del web è il controllo, dici? Secondo me ci sono tre aspetti di questo controllo da non sottovalutare. Primo, l'aspetto commerciale. Le informazioni che si possono ricavare dai social network a cui siamo iscritti e le tracce che lasciamo durante la navigazione sono una preda ambita da aziende che impostano le loro strategie di marketing su una pubblicità altamente targhettizzata e personalizzata... Ed esistono già cose del genere, quando per esempio tornando sullo stesso sito di acquisti ti si propongono articoli analoghi a quelli comprati l'ultima volta.
Secondo, l'aspetto "politico", il vero Grande Fratello. Se è vero che i social network ed internet si sono spesso mobilitati contro regimi (...)
Vai al commento e continua a leggere



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Daniele da Firenze - 18 febbraio 2010
"Effettivamente il fenomeno Google merita adeguata riflessione. Personalmente non riesco a non rimanere ammirato dalla straordinaria iniziale intuizione (e perseveranza) dei fondatori e dalla continua capacità di sfornare nuovi, utilissimi strumenti. 






Ma è anche vero che il concetto stesso di "catalogazione" e "ricerca" delle informazioni sul web corre il rischio di diventare affare di pochi o addirittura un monopolio." Vai al commento

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Costanza da Firenze - 6 febbraio 2010
"Io sono per una condivisione che si anche fisica, non solo virtuale, sono per sfruttare questo tipo di social network per organizzare , fissare, ideare momenti di scambio che possano far si che smuovino e sveglino le menti umane, per alzarle dalla sedia e uscire.." vai al commento!


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Cosimo da Firenze - 4 febbraio 2010
"Ammetto che la sperimentazione in campo letterario e cinematografico dell'interconnessione alla rete ha esasperato alcune paure.
Ma, esagerando, lo sperimentare tutti un mezzo comune per accedere a dati e condividere idee...
Beh, mi pare quasi un'esperienza mistica. Se ben preparati gli sperimentatori potrebbero trovare delle basi su cui edificare davvero una comunità vasta e pacifica.
" vai al commento



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Cosimo da Firenze - 4 febbraio 2010
"Io uso gli strumenti 2.0 per organizzare il mio tempo libero e non ho mai avuto tanto tempo da dedicare ad amic e parenti come adesso. Abbinando un terminale multimediale mobile ad opportunità come Facebook o Msn ho l'opportunità di eliminare tempi morti. Comunico in tempo quasi reale con tutti quelli che conosco (o quasi) e riesco a vederli più spesso, magari venendo incontro ad impegni e districandomi meglio tra le mille cose che ognuno di noi ha da fare.
Il contatto umano si restringe evitando incontri casuali. Vedi la fila alla posta che citavi. Ma aumenta il contatto con persone che condividono i tuoi stessi interessi, svaghi oppure hobby. Quind ipotenzialmente più affini al tuo modo di vivere o carattere
." Vai al commento




Il web 2.0 siamo noi!

"Il web 2.0 è collegare le persone, persone che condividono, scambiano e collaborano... il web 2.0 siamo noi!"





La versione doppiata in italiano del video "The Machine is Us/ing Us" del Professore della Kansas State University, Michael Wesch (studioso di Etnografia digitale), pubblicato per la prima volta su YouTube nel gennaio del 2007. Il video divenne da subito un simbolo della blogosfera raggiungendo numeri di visualizzazioni da record e rimbalzando da un blogger all'altro.
L'intento del video... spiegare il Web 2.0

mercoledì 17 febbraio 2010

Google ... Titano o Gigante buono?

Google inc. fondata nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin, in appena dieci anni è diventata una delle realtà più imponenti nel web... ha cominciato l'ascesa con la sua rivoluzionaria formula di ricerca on-line, il page rank (le pagine con un maggior numero di link in entrata sono le più importanti e meritevoli quindi finiscono in cima ai risultati) e da allora ha sfornato uno strumento dopo l'altro: ricerca immagini, gmail, traduttore, google libri, google video, wave, google maps, blogspot, docs, il recente google buzz ecc ecc...



Oggi è un colosso del web... ma c'è forse il rischio che cresca troppo? 
Un monopolio non è mai positivo perchè poi chi controlla? Chi garantisce?

Google rischia di diventare
 la prima web-corporation avida di denaro e potere?

... O semplicemente raccoglie i frutti di una
 impareggiabile e lungimirante capacità intuitiva ?




fonte logo | wikipedia.org

martedì 16 febbraio 2010

La fonte di tutte le altre ricchezze - Pierre Lévy


Le conoscenze vive, il saper fare e le competenze degli esseri umani stanno per essere riconosciuti come la fonte di tutte le altre ricchezze. Che finalità assegnare, quindi, ai nuovi strumenti di comunicazione? 
Forse l'utilizzo socialmente più utile sarebbe quello di consentire ai gruppi umani di mettere in comune, attraverso il loro impiego, le rispettive forse mentali al fine di costituire degli intellettuali e immaginati collettivi. L'informatica della comunicazione si presenterebbe allora come l'infrastruttura tecnica del cervello collettivo o dell'ipercorteccia delle comunità viventi. Il ruolo dell'informatica e delle tecniche di comunicazione a supporto digitale non consisterebbe nel "rimpiazzare l'uomo" e neppure nell'avvicinarsi ad un'ipotetica "intelligenza artificiale", ma nel favorire la costruzione di collettivi intelligenti in cui le potenzialità le potenzialità sociali e cognitive di ciascuno possano svilupparsi e ampliarsi reciprocamente.
Pierre Lèvy - L'intelligenza collettiva
(Feltrinelli 1996)

fonte immagine | eventlab.eu

Social networking... in parole povere!




"Social Networking in Plain English" in italiano
Filmato originale CC CommonCraft

Edizione Italiana a cura di Fabio Ballor
Doppiaggio a cura di Marcello Hamel

sabato 13 febbraio 2010

Firenze - 18 febbraio - Incontro "Dal software libero a Wikipedia: collaborare in rete"

Incontro/dibattito ingresso libero

Giovedì 18 febbraio 2010, ore 21
SMS-Rifredi, Via Vittorio Emanuele 303, Firenze


"Dal software libero a wikipedia"


Clicca sull'immagine per ingrandire


La rete facilita le comunicazioni e porta alla nascita di nuove comunit`a, alcune effimere, altre durature. Tra queste ultime, alcune hanno avuto un effetto dirompente. Un esempio `e dato da Wikipedia, l’enciclopedia mondiale scritta dagli utenti, che ha rivoluzionato l’idea stessa di enciclopedia.
Un movimento meno appariscente, ma più antico, è quello che sta dietro ai progetti di software libero, gnu/linux in primis, dove sforzo coordinato e spontaneit`a individuale convivono felicemente. Come possono funzionare questi movimenti? Come si pu`o costruire una cattedrale come se fosse un formicaio, ovvero senza una direzione centrale? Quali tipi di progetti possono funzionare così e quali invece sono destinati al fallimento?

Per ulteriori informazioni sull'incontro e sull'associazione visitate il sito ufficiale

Parteciperanno all'incontro:
Gianni Comoretto (Osservatorio astrofisico di Arcetri)
Lorenzo Losa (Amministratore diWikipedia)
Moderatore: Franco Bagnoli (Dip. Energetica, Universit`a di Firenze)


fonte contenuto | caffescienza.it
fonte locandina | caffescienza.it

venerdì 12 febbraio 2010

FlashMob a Bondi Beach - 2009



Australia - FlashMob a Bondi Beach
Il Flash Mob fa parte di una campagna per il lancio di una mini digital-camera chiamata The Flip 


Il flash mob (dall'inglese flash - breve esperienza e mob - moltitudine) è un evento in cui un gruppo di persone che si riunisce all'improvviso in uno spazio pubblico, mette in pratica un'azione insolita generalmente per un breve periodo di tempo per poi successivamente disperdersi. Il raduno viene generalmente organizzato attraverso comunicazioni via internet o tramite telefoni cellulari. In molti casi, le regole dell'azione vengono illustrate ai partecipanti solo pochi minuti prima che l'azione abbia luogo.
(Wikipedia)




giovedì 11 febbraio 2010

TEST - Di che social network sei?


I social network stanno invadendo le nostre vite, il social network che sceglieremo per interagire diventerà presto uno status symbol della nostra identità.... voi di che social network siete!

Clicca sull'immagine per ingrandire


fonte | Wired - Febbraio 2010


Non hai facebook... perchè?





Non hai Facebook? 

Perchè?


fonte immagine | anelloalnaso.files.wordpress.com


mercoledì 10 febbraio 2010

Google Buzz video in inglese


Google Buzz videopresentazione in inglese!



martedì 9 febbraio 2010

Partecipare alla Wave di WikiCulture

Chi è interessato a prendere parte alla Wave pubblica che ho aperto per il progetto WikiCulture mi contatti!
... per chi non conoscesse Google Wave può trovare una breve e simpatica presentazione qui!

"Per vedere tutte le wave che sono attive dobbiamo digitare "with:pubblic" nel modulo di ricerca e premere invio, in questo modo otteniamo l’elenco delle discussioni e queste sono agiornate in tempo reale.

Il modulo di ricerca ci permette di definire in modo più preciso cosa vogliamo trovare, in effetti usare solamente with:public come termine di ricerca da come risultato un elenco molto grande di wave, è quindi consigliabile abbinare ulteriori termini di ricerca. (ad. esempio with:public wikiculture .... vedi immagine)"

Chi fosse incuriosito e volesse prendere parte mi contatti, probabilmente c'è la possibilità di fornirgli un invito ( è necessario o un account Google o un indirizo Gmail); chi li possedesse già può cercare la Wave e contribuire a dare una deifnizione di Wikiculture. (se non sapete come fare vi devio su questo post in cui viene spiegato in modo molto semplice.)

fonte | tuttotech.com

lunedì 8 febbraio 2010

Presentazione Google Wave

Google Wave... nuovo prodotto di casa Google... ma... tutti ne parlano, nessuno sa bene cosa sia.

E' "uno strumento personale di comunicazione e collaborazione" Si tratta di una applicazione web, di una piattaforma e di un protocollo di comunicazione pensato per riunire email, messaggistica istantanea, wiki e social network
È fortemente orientato alla collaborazione e al real-time, supportato da estensioni perchè è una piattaforma opensource... in poche parole sarà personalizzabile, come oggi lo sono Firefox o Chrome, con gadget  creati dagli sviluppatori che vorranno cimentarsi a farlo.
(da Wikipedia)

Video introduzione a Google Wave - in italiano



6 punti di forza di Google Wave (leggi post completo googlewaveblog.it)
- Comunicazione in tempo reale
- Collaborare come in un Wiki
- Embed di wave su altri siti
- Traduzione automatica dei contenuti (comunichi con persone che non parlano la tua lingua)
- Integrazione con Twitter
- Open Source


fonte immagine | notebookitalia.it
fonte immagine | lorenzofanetti.com

Web 2.0 ... che cos'è, in 5 minuti!

"Il Web 2.0 è un termine utilizzato per indicare genericamente uno stato di evoluzione di Internet (e in particolare del World Wide Web), rispetto alla condizione precedente. Si tende ad indicare come Web 2.0 l'insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat, sistemi quali Wikipedia, Youtube, Facebook, Myspace, Twitter, Gmail, Wordpress, Tripadvisor ecc.).

La locuzione pone l'accento sulle differenze rispetto al cosiddetto Web 1.0, diffuso fino agli anni novanta, e composto prevalentemente da siti web statici, senza alcuna possibilità di interazione con l'utente eccetto la normale navigazione tra le pagine, l'uso delle email e l'uso dei motori di ricerca."

Ora vi propongo un video molto famoso ... che in 5 minuti spiega assolutamente cosa sia il web 2.0 e perchè sia considerato così rivoluzionario.... ma ci tengo a sottolineare che non tutto sono concordi con la definizione 2.0, per alcuni non c'è stato uno spartiacque, il web di oggi è solo più evoluto rispetto ai suoi primi anni di diffusione.


"Il web 2.0 è collegare le persone, persone che condividono, scambiano e collaborano... il web 2.0 siamo noi!"




La versione doppiata in italiano del video "The Machine is Us/ing Us" del Professore della Kansas State University, Michael Wesch (studioso di Etnografia digitale), pubblicato per la prima volta su YouTube nel gennaio del 2007. Il video divenne da subito un simbolo della blogosfera raggiungendo numeri di visualizzazioni da record e rimbalzando da un blogger all'altro.
L'intento del video... spiegare il Web 2.0


Fonte immagine | tecnomagazine.it


sabato 6 febbraio 2010

La rivoluzione dei Social Media (I)




Formalità o regole necessarie?

Blogger che chiedono perdono ai propri lettori perchè hanno abbandonato il loro blog per più di due settimane. Utenti che si scusano per aver taggato delle persone su Facebook che non volevano assolutamente esserlo.

Dipendenti licenziati perchè su Twitter hanno offeso il loro capo o la loro azienda. Case svaligiate perchè i proprietari avevano segnalato su Facebook che sarebbe partito per le vacanze.



Formalità? Coincidenze invenitabili?

O nuovi cyber-comandamenti per rendere serenamente vivibile il web!?


mercoledì 3 febbraio 2010

FAQ di WikiCulture - Frequently Asked Questions


FAQ 
di WikiCulture
(Domande poste frequentemente)

1- Che cos'è WikiCulture?
2- Quale è lo scopo di WikiCulture? 
3- Che cos'è la Wikiculture?
4- Cosa devo fare?
5- Come faccio a lasciare un commento?
6- A cosa serve il mio contributo?





1- Che cos'è WikiCulture?
WikiCulture è un blog che fa parte di un progetto di tesi di laurea in Media e Giornalismo presso la facoltà di Scienza Politiche "Cesare Alfieri" dell’Università di Firenze, ideato dallo studente Mattia Marasco, che sarei io!

L'obiettivo del blog è quello di affiancare la tesi cartacea, chiedendo la collaborazione degli utenti nella stesura della stessa. La potremmo definire una "tesi universitaria collaborativa multipiattaforma", in cui i lettori del blog contribuiscono all'arricchimento dei contenuti e delle definizioni. Per questo motivo ogni singola pagina del blog sarà liberamente commentabile, di modo che gli utenti possano dire la loro su qualsiasi aspetto del progetto.


2- Quale è lo scopo di WikiCulture?
Per il momento lo scopo del progetto è quello di presentare e delineare quelle che sono la caratteristiche della Wikiculture, affiancando il progetto cartaceo, cioè il progetto di tesi. La strada che potrebbe prendere in futuro il progetto dipende unicamente da voi, dal vostro entusiasmo e dalla vostra partecipazione.


3- Che cos'è la Wikiculture?
Con il termine Wikiculture ci si riferisce ad una cultura open source, una vera e propria "cultura collaborativa" che trova dimora in quella parte del Web fatto di persone "reali" che collaborano, condividono, comunicano in maniera intelligente e costruttiva al solo scopo di dare vita a qualcosa più grande di loro. 
E' una tendenza che si sta sviluppando dalla fine degli anni '90, che trova la sua massima espressione prima nella diffusione dei blog, nel web 2.0 dopo, nei social netowork oggi e un domani probabilmente nei software o piattaforme collaborative. una vera e propria "nuova cultura", un nuovo modo di concepire la rete e le sue innumerevoli potenzialità in cui ognungo può dare il suo contributo,... per questo ho deciso di chiamarla WikiCulture.
4- Cosa devo fare?
Se vuoi puoi dare il tuo contributo lasciando un commento qui sul blog o sulle altre piattaforme in cui il progetto è presente. Il commento può essere una riflessione personale, il racconto di un'esperienza vissuta nel web o tramite il web, può essere una proposta di argomento di discussione o la segnalazione di un progetto collaborativo.
Ci sono tre modi principali per esprimere la proria opinione o esporre una riflessione.
La prima è il commento, la seconda la votazione nel sondaggio la terza è la partecipazione alla Wave. (clicca qui per leggere la Guida e sapere come fare)


5- Come faccio a lasciare un commento?
Ci sono tre modi principali per esprimere la vostra opinione o esporre una riflessione. 
La prima è il commento, la seconda la votazione nel sondaggio la terza è la partecipazione alla Wave.

Lasciare un commento su Facebook, Twitter o simili, è estremamente facilitato e in genere chi ha un account su un social network impara come usarlo in breve tempo, comunque chi non sapesse come fare mi contatti di modo che possa spiegarglielo per email senza dilungarmi qui.

Lasciare un commento sul blog è un po' più complicato per chi non è esperto, ecco come fare:
Se siete nella home page alla fine di ogni post (ogni articolo) troverete questo link (fig. 1), cliccate su "COMMENTI", .... se siete nella pagina del singolo articolo vi troverete invece davanti questo link (fig. 2), cliccatelo.

Una volta cliccato vi si aprirà una finestrella come quella che vedete nell'immagine (fig. 3).

Se avete un account Google effettuate l'accesso di modo da poter lasciare il commento firmati con il nome utente del vostro profilo Google.
Stesso discorso vale per l'Open ID... se invece non avete niente di tutto ciò potete selezionare l'opzione Nome/URL, per inserire un nome a vostra a scelta ed eventualmente un indirizzo web del vostro sito o del vostro blog.

Se volete partecipare al sondaggio potete selezionare la risposta che preferite nel riquadro che troverete sempre nella colonna di destra del blog. Ogni settimana sarà presente un sondaggio nuovo, e alla fine verrà fatto un resoconto per seguire l'evoluzione di tutti i quesiti proposti.
Chi volesse invece partecipare alla Wave di WikiCulture segua i consigli sotto riportati oppure clicchi qui per la procedura passo passo (clicca qui se non sai cosa sia Wave)..

"Per vedere tutte le wave che sono attive dobbiamo digitare "with:pubblic" nel modulo di ricerca e premere invio, (Fig. 4) in questo modo otteniamo l’elenco delle discussioni e queste sono agiornate in tempo reale.

Il modulo di ricerca ci permette di definire in modo più preciso cosa vogliamo trovare, in effetti usare solamentewith:public come termine di ricerca da come risultato un elenco molto grande di wave, è quindi consigliabile abbinare ulteriori termini di ricerca. (ad. esempio with:public wikiculture .... vedi immagine)"


6- A cosa serve il mio contributo?
Il tuo contributo servirà a stimolare ogni discussione o spunto riflessivo proposto dal progetto, servirà a coinvolgere altre persone e a fare conoscere la Wikiculture.
Se riusciremo a raggiungere una notevole partecipazione degli utenti, molti degli interventi e dei commenti andranno ad arricchire alcune parti della tesi cartacea (ovviamente con i dovuti riferimenti)  e saranno la colonna portante dell'ultimo capitolo.


fonte immagine | thewpa.org

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