- L'anima di questo blog è la tua collaborazione! -

Wikiculture, è una tesi collaborativa multipiattaforma, è un nuovo modo di concepire la rete. Una cultura open source che basa il proprio sviluppo sullo scambio reciproco di "ricchezza" interiore tra individui, riducendo tutto a tre principi, condividere, collaborare, creare.

mercoledì 24 febbraio 2010

Condannati 3 dirigenti di Google Italia ... giusto o non giusto?

Uno dei primi processi, anche a livello internazionale, contro i responsabili di un provider internet per la pubblicazione e condivisione di contenuti sul web si è concluso con la condanna, per violazione della privacy (e non per diffamazione), di tre dirigenti di Google Italia e l'assoluzione di un quarto.
Una decisione che ha lasciato perplessi gli USA e che è stata fortemente criticata dall'ambasciatore americano, David Thorne, che afferma "...il principio fondamentale della libertà di Internet è vitale per le democrazie."


"Al centro del processo, c’era un video che mostrava un ragazzino disabile insultato e picchiato da alcuni compagni di scuola di un istituto tecnico di Torino. Il filmato venne realizzato dagli studenti nel maggio 2006 e da loro caricato su Google Video l’8 settembre, dove rimase, cliccatissimo nella sezione “video più divertenti”, per circa due mesi, fino al 7 novembre, prima di essere rimosso dal provider statunitense. I quattro studenti sono stati condannati nel dicembre 2007 a 10 mesi di messa alla prova dal Tribunale dei minorenni di Torino." Da La Stampa.it


La condanna ha suscitato un forte dibattito nel web e soprattutto nella blogosfera, molti lo ritengono un attacco al principio democratico della rete. La libertà di espressione richiede senza dubbio un profondo senso di responsabilità, anche per questo forse non siamo pronti a riceverla.





Ma... se una biblioteca mette a disposizione una bacheca per gli annunci e qualcuno lascia un biglietto con scritto che vende prestazioni sessuali, con tanto di tariffario, la colpa è della biblioteca?

Se un bambino si butta da un balcone perchè ha visto Peter Pan volare... è colpa della Disney?


Se vuoi ricevere i nuovi articoli nella tua casella di posta, inserisci il tuo indirizzo email:

Altrimenti se preferisci, iscriviti al feed per essere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

8 commenti:

Costanza 24 febbraio 2010 alle ore 23:23  

Il fatto è che troppa libertà alla fine si rischia l'anarchia..nel senso ok.. è giusto che io sia libero di pubblicare qualsiasi cosa..ma fino ad un certo punto..un minimo di controllo credo che forse debba essere garantito.
Internet è uno strumento bellissimo ma è anche un'arma a doppio taglio, il video pubblicato da questi ragazzi è servito anche da denuncia per cui direi un'ottima cosa..ma allo stesso tempo è stato alla portata di tutti, non che abbia per forza istigato ad altra violenza, ma se penso anche alla vittima in questione che si è visto per due mesi e passa su internet..
Non lo so davvero...è complicato dire se questa condanna è giusta o meno...

Costanza 24 febbraio 2010 alle ore 23:28  

Ps..penso anche che per quanto riguarda la bacheca della biblioteca il bibliotecario è libero di togliere il messaggio delle prestazioni sessuali...per quanto riguarda Peter Pan e la Disney...è un pò diverso.
Comunque appunto si torna a parlare di regole...regole per il vivere comune..ma chi deve decidere queste regole?!?!
Bohh..

Franky 25 febbraio 2010 alle ore 19:34  

Il problema in questione è reso abbastanza bene dall'esempio della biblioteca, ma esponenzialmente più problematico: perchè la biblioteca è un luogo fisico, dove puoi vedere fisicamente chi entra, chi esce ed eventualmente che cosa fa; senza bisogno di spiare, ma anche solo con una semplice forma di controllo standard.
Per il web non si può dire la stessa cosa.
Non è un luogo fisico, quindi i controlli sono molto più difficili, anche perchè la quantità di informazioni che ci girano sopra sono enormi e trovare un esempio calzante nel mondo fisico è piuttosto difficile.
Facciamo un esempio affine: spesso e volentieri a YouTube è stata fatta causa da vari artisti, perchè vi erano pubblicati video musicali non autorizzati dall'autore, che quindi richiedeva i danni.
Ora, siamo d'accordo che ci dev'essere una forma di controllo, ma personalmente ritengo che non si possa imputare la colpa a un sito solo perchè qualcuno ne fa abuso (sarebbe come se uno facesse un uso improprio di un'autovettura presa a noleggio e dei danni causati da costui fosse incolpato l'autonoleggio).
Ci sono delle regole e prima di interagire con ogni sito che richiede un'iscrizione -sia esso di sharing, sia esso un forum, ecc- ad ogni utente è chiesto di accettare tali regole. Siamo d'accordo che poi il sito in questione deve farle rispettare, ma la responsabilità delle azioni di ogni singolo utente non è di Google o di Youtube, bensì dell'utente stesso!
Non è colpa della polizia se ci sono i criminali! La polizia c'è per cercare di limitare i crimini, ma se viene commesso un crimine da un criminale non si può imputarne la colpa alla polizia!
Esiste un concetto noto, purtroppo a pochi all'atto pratico, come "responsabilità"; ogni azione causa una reazione (e questa è fisica).
Ognuno di noi dovrebbe essere cosciente di questo, cioè che ogni nostra azione causa delle reazioni, delle quali dobbiamo valutare la possibile entità e, in definitiva, assumerci la responsabilità!
Esiste apposta una "maggiore età", che serve a definire, almeno indicativamente, il passaggio della responsabilità sulle spalle di ogni singolo individuo.
A questo punto, esistono due conclusioni con relative soluzioni:

1)_ Decidiamo di essere persone responsabili con tutto ciò che ne comporta. Liberi di agire, nel rispetto della nostra privacy, ma se commettiamo un errore e viene scoperto, lo paghiamo.

Ovviamente sarebbe d'obbligo distinguere fra errore ed errore, proprio come succede per la vita normale e per le leggi normali (con "normali" intendo "non informatiche"). Non si può applicare la stessa pena a uno che butta una cicca per terra e a uno che picchia un handicappato. Stessa cosa riportata analogamente sul web.

2)_ Decidiamo che la responsabilità libera non la vogliamo. In questo modo l'unica soluzione è tenerci costantemente d'occhio, spiarci, controllarci per prevenzione.
Per cui anche chi non infrangesse nessuna regola sarebbe costantemente monitorato e spiato.
In culo alla nostra privacy! (scusate il francesismo)
E chiaramente chi commettesse un errore lo pagherebbe ugualmente!

Ora, io sono sicuro che controllati lo siamo di già, ma mi auguro fino a un certo punto!
E vorrei decisamente evitare di finire in un Grande Fratello o in un Truman Show informatico globale.
Francamente e personalmente, messo davanti a un bivio di questo genere, non avrei il minimo dubbio a scegliere.
Tanto il risultato finale è lo stesso in entrambe le opzioni: se sbaglio, pago!
Almeno -e anche un imbecille la penserebbe così, secondo me-
teniamoci quello che resta della nostra privacy!

Unknown 26 febbraio 2010 alle ore 19:53  

Sinceramente non sò cosa pensare..le tue domande sono giustissime ma è ovvio che certe libertà messe in mano a ragazzini deficienti porta anche a questo.. i film della Walt disney, per quanto possono essere assurd,i sono sempre film, la bacheca contiene solo annunci e non ha la visibilità di internet..non nego che tu abbia ragione ma anche se loro non solo direttamente responsabili e non meritino la galera o penali, qualcosa nel sistema và cambiato..non credi?

Mattia 26 febbraio 2010 alle ore 21:38  

Non è che va cambiato, è che sfortunatamente è un sistema che si sta delineando ora.
Il web è una realtà nuova ma di una portata, socialmente parlando, pari all'invenzione della stampa a caratteri mobili... viviamo un'epoca di transito, coi suoi pro e i suoi contro.

Il punto su cui riflettere è proprio quello, che in circa 600 anni non abbiamo sviluppato un senso di responsabilità nei confronti della libertà e degli strumenti che ci vengono dati. E' come se dai a un bambino una penna, mica ti scrive Cime Tempestose, ti scarabocchia a caso su un foglio.... noi siamo quel bambino, con una differenza, che noi siamo coscienti di essere potenzialmente in grado di scrivere quel libro, ma scegliamo di non farlo. Parlo in prima persona ma è ovviamente una generalizzazione.

Punire "Google"... fa giustizia magari nei confronti del ragazzino, ma non risolve il problema sociale.
Ci sono video in rete in cui si vedono uccidere animali per gioco, che facciamo? Li oscuriamo tutti?
Senza Google o Youtube io non avrei mai potuto vedere cosa soffrono Gli orsi della Luna o i violenti scontri in Iran... quindi chi sceglie cosa rimane online e cosa no?

Come diceva giustamente Francesco, a parità di esito finale tanto vale lasciarci la Libertà e metterci alla prova.. sta a noi imparare ad usarla.

Costanza 27 febbraio 2010 alle ore 00:55  

Esatto...è proprio questo il punto secondo me..IL NON CAPIRE CHE MEZZI COME INTERNET possono essere d'aiuto a capire ancora di più in che società viviamo...
Perchè non sfruttare questi mezzi a favore della conoscenza...da qui le baby gang, i problemi sociali.
Se non ci fosse stata la pubblicazione del video forse non ci saremo mai posti il problema dei gruppi violenti che nascono all'interno delle scuole.
Continuo a pensare però che non c'è magari bisogno che certi video vadano tenuti il rete per tanto tempo..Dovrebbero essere visionati, usati nel miglior modo e, se ritenuto opportuno, tolti, questo non per censura ma perchè deve esserne riconosciuto il limite.
Magari soppiantati da un articolo con relativa spiegazione del perchè oscurati.
Abbiamo un grande potenziale, come dice giustamente Mattia, ma dobbiamo ancora avere delle spiegazioni, a quanto pare, su come sfruttarlo al meglio.
Non tutti sono in grado di capirlo.
E non è, secondo me, punendo il "mezzo" che si risolve il problema.

Franky 27 febbraio 2010 alle ore 17:28  

Io credo che non sarebbero stati da accusare i vertici di Google, ma che, preso atto del video (fatto ai danni di una persona e sicuramente non a scopo di denuncia ma di stupido divertimento razzista), la polizia informatica fosse risalita all'identità della persona che ha pubblicato il video e poi avesse agito secondo quello che la legge prevede.
Non dico quello che gli avrei fatto io... anche perchè fosse per me lo farei a lui e anche a tutti quelli che hanno commentato divertiti il video.
Quantomeno, alla fine di tutto questo casino, spero proprio che sino riusciti ad identificare i molestatori del ragazzo disabile.

Mattia 27 febbraio 2010 alle ore 17:37  

il punto è questo, Google fornisce un servizio, punto, ne' più ne' meno... il fatto che per due mesi nessuno degli utenti avesse cliccato sul bottone "Segnala Video" per avvisare la stessa Google non lo dice nessuno eh?
E il fatto che alla prima segnalazione, dopo due mesi Google abbia rimosso il video e collaborato non è da tenere presente immagino?

Google fornisce un servizio ripeto, stop.
Se io faccio molesto per telefono qualcuno, la magistratura mica condanna gli amministratori della Tim o del gestore telefonico coinvolto!!

Related Posts with Thumbnails

  © Blogger template 'A Click Apart' by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP