- L'anima di questo blog è la tua collaborazione! -

Wikiculture, è una tesi collaborativa multipiattaforma, è un nuovo modo di concepire la rete. Una cultura open source che basa il proprio sviluppo sullo scambio reciproco di "ricchezza" interiore tra individui, riducendo tutto a tre principi, condividere, collaborare, creare.

mercoledì 17 febbraio 2010

Google ... Titano o Gigante buono?

Google inc. fondata nel 1998 da Larry Page e Sergey Brin, in appena dieci anni è diventata una delle realtà più imponenti nel web... ha cominciato l'ascesa con la sua rivoluzionaria formula di ricerca on-line, il page rank (le pagine con un maggior numero di link in entrata sono le più importanti e meritevoli quindi finiscono in cima ai risultati) e da allora ha sfornato uno strumento dopo l'altro: ricerca immagini, gmail, traduttore, google libri, google video, wave, google maps, blogspot, docs, il recente google buzz ecc ecc...



Oggi è un colosso del web... ma c'è forse il rischio che cresca troppo? 
Un monopolio non è mai positivo perchè poi chi controlla? Chi garantisce?

Google rischia di diventare
 la prima web-corporation avida di denaro e potere?

... O semplicemente raccoglie i frutti di una
 impareggiabile e lungimirante capacità intuitiva ?




fonte logo | wikipedia.org


Se vuoi ricevere i nuovi articoli nella tua casella di posta, inserisci il tuo indirizzo email:

Altrimenti se preferisci, iscriviti al feed per essere sempre aggiornato sui nuovi contenuti del blog! Per maggiori informazioni sui feed, clicca qui!

14 commenti:

Io Acquisto Online 17 febbraio 2010 alle ore 23:31  

Ciao Mattia,
decidere se Google è un Titano o un Gigante buono è difficile.
Quello che non si può in ogni caso trascurare è il fatto che molti dei 'prodotti' google hanno radicalmente cambiato il modo di usare la rete.

Questo, d'altro canto, ha permesso a Google di giocare un ruolo importantissimo nello scambio di informazioni nel web ponendo la casa
di Mountain View in una situazione di dominio della rete quasi spaventosa dalla quale, molti pensano, potrebbe esercitare controllo.

“Da un grande potere derivano grandi responsabilità” (Stan Lee, Spider-Man).

Direzione Tecnica 18 febbraio 2010 alle ore 12:02  

Io posso solo dire che Google ha cambiato il mio modo di stare al lavoro: fino a qualche anno fa avere un dubbio significava cercare su libri, nelle librerie, nelle riviste specializzate... anche con grande dispendio di energie e tempi. oggi è tutto più veloce, si cercano formule, dettagli commerciali, informazioni generiche, anche che tempo farà nelle prossime ore... sono talmente "googledipendente" che non mi ricordo più l'ultima volta che ho digitato www sul browser!!!
è chiaro, questo porta con sé IL problema della verifica delle fonti, in un mondo che privilegia la velocità della risposta alla sua attendibilità.
grazie della provocazione.

Daniele Vernon de Mars 18 febbraio 2010 alle ore 15:47  

Effettivamente il fenomeno Google merita adeguata riflessione. Personalmente non riesco a non rimanere ammirato dalla straordinaria iniziale intuizione (e perseveranza) dei fondatori e dalla continua capacità di sfornare nuovi, utilissimi strumenti.
Ma è anche vero che il concetto stesso di "catalogazione" e "ricerca" delle informazioni sul web corre il rischio di diventare affare di pochi o addirittura un monopolio.
Questa non significa che "necessariamente" Google debba diventare un mostro. Ma, tanto per dirne una, è già un dato di fatto che, perché una notizia appaia in una posizione utile su Google (o un video su Youtube), debba sottostare alle regole di Google. Perlopiù regole intelligenti condivisibili, ma comunque stabilite da un "player" e non da un arbitro super partes. A meno di non voler considerare Google stesso come arbitro super partes?!?

Costanza Vannocci 18 febbraio 2010 alle ore 15:47  

Google ha rivoluzionato e sta rivoluzionando il mondo della rete, ma, secondo me,non si può però ancora definire Titano o gigante buono.
Indubbiamente la crescita che Google ha avuto in così poco tempo fa impressione, e dubbi li crea.
Quelli che poni possono, purtroppo, convivere..nel senso che indubbiamente la crescita evidente porta a riconoscere una lungimirante capacità intuitiva che, però, potrebbe essere spinta da una "ricerca avida di denaro e potere".
Finchè tutto ciò rimane "sotto controllo" con regole "intelligenti e condivisibili", come già detto, direi che possiamo ammirarne solo gli aspetti positivi.

Daniele Vernon de Mars 18 febbraio 2010 alle ore 15:48  

Si, indubbiamente è ancora presto per poter dare un giudizio preciso ed è anche vero che rimaniamo ammirati - e anche grati ! - perché in effetti grazie a Google abbiamo tante funzioni e servizi utili, divertenti e quasi sempre gratuiti (ho comprato 20 giga di spazio su Google a 6 Dollari! e così ogni paragone di costi al dettaglio delle memorie divetna improponibile).
Rewsta però il fatto che alcune cose sono molto pericolose: l'archiviazione e ricerca delle informazioni è affare molto delicato.
Ed in effetti, la rete stessa, un po' alla volta, sta poponendo contromisure e alternative di vario genere. Da quelle calate "dall'alto" tipo il nuovo motore di MS "Bing" e in genere delle nuove proposte di motori di ricerca semantici a quelle provenienti dal mondo dei media tradizionali che in virtù di un brand consolidato anche in rete propongono informazioni a pagamento (vedi New York Times); alle proposte dal basso come la Folksonomy delicious, digg, ecc.)... o i Social...
Resta il fatto che Google in qualche modo riesce (per ora) a riportare tutto (almeno sembra) dentro di se ...

Mattia 18 febbraio 2010 alle ore 15:49  

Premettiamo che io parlo da utente accanito di Google eh! Lo uso tutti i giorni, in molti dei suoi servizi... a mio parere sono impareggiabili, gratuiti e semplici.
Certo però il dubbio me lo pongo e immaginando di non essere l'unico ho pensato di porre a voi questa domanda.

Io sono profondamente convinto che web 2.0 e Google siano strettamente collegati... l'uno ha influenzato l'altro.

Un mio amico, decisamente sveglio, mi ha suggerito un nuovo punto di vista... microsoft, apple, Linux e pochi altri si occupano del mio sistema operativo diciamo "off-line", al mio "sistema operativo" nel web ci pensa Google, perchè è in grado di darmi la medesima porfessionalità, versatilità e garanzia dei marchi citati precedentemente.
E' un modo di riconsiderare lo stesso problema interessante no?

Dan 19 febbraio 2010 alle ore 15:12  

Si, si: ci sono nuovi modi di riconsiderare o addirittura riconfigurare la rete e anche nuovi modi di pensare all'informatica personale.
E a questova aggiunto tutto il movimento dell'open software, della wikinomics e, in genere, della "condivisione" anche nella proprietà intellettuale (basti citare le 'Creative Commons'...)
Restano in piedi però almeno due necessari punti di attenzione e di riflessione.
1) attenzione per la possibile nascita di nuovi "moloch", o monopolisti che finirebbero per essere antitetici a tutto questo movimento (cioè se a Microsoft si dovesse sostituire Google, non avremmo poi fatto un grandissimo guadagno...)
2) e, conseguentemente, grande attenzione a proteggere la condivisione e i principi dell' "Open" dai "furbetti" e, in generale dai suoi detrattori che preferiscono il mondo della competizione a tutti i costi, anche quando è molto meno efficiente e senza pensare che la competizione si deve sempre di più spostare sulle capacità delle persone e non sulla protezione a tutti i costi delle posizioni di rendita ...
(a proposito: qualcuno è andato alla serata di Rifredi sull'OPen Source?)
Dan

Mattia 19 febbraio 2010 alle ore 15:27  

Sì io sì, è stato molto interessante, sono state proposte delle tematiche molto interessanti, dall'affidabilità di Wikipedia e ai futuri risvolti del open software.
Di Wikipedia si è occupato un ragazzo, Lorenzo Lasa, che uno degli amministratori di Wikipedia Italia... tra l'altro mi ha ricordato che Pistoia a marzo se non sbaglio c'è un convegno di Wikimedia Italia (la Wikimedia foundation è la società che sta dietro al progetto Wikipedia).

Cosimo Coli 23 febbraio 2010 alle ore 18:23  

Google ha la possibilità di porre le basi per un sistema operativo completamente on-line. La dove c'è bailame (oggi) potrebbe un domani esserci ordine e comodità di sviluppo. Creare uno "standard" come piattaforma su cui interagire, si a il livello di programmazione sia quello di utenza (svago o lavoro), è fondamentale per dare corpo a quello che diverrà lo stumento più potente che l'uomo abbia mai avuto a disposizione.

Google ha la possibilità di riportare il "sistema operativo" a quello che era in partenza. Ovvero un'interfaccia comoda per dare comandi ad una macchina. Tutto quanto abbiamo tra le scatole, mi si passi il termine, adesso ; i Driver per l'hardware, le librerie che non sono mai aggiornate... tutto questo diverrà un ricordo. Da relegare in quell'inferno che lo ha generato. Siamo informaticamente maturi per creare quello che ne la lingua (inglese) o l'interesse comune ha mai fatto. Unire tutti noi. E possiamo farlo a livello superiore. Mediati da qualcosa che aiuta a superare l'impatto ed i preconcetti, qualcosa come la trasposizione digitale dell'io che va ad interagire.

Ho messo troppa carne al fuoco ? Non credo. Lo scambio di informazione, intesa non solo come sapere nozionistico, non ha valore. I limiti fisici che Internet sa polverizzare sono in buona parte sorpassati.

Google avrà la forza di accettare il peso dell'unificazione del livello digitale di base ?

Io spero di si, questo tentativo va fatto prima che altri enti con interessi più particolari si muovano per porre vecchi limiti all'interconnessione globale.

Costanza 24 febbraio 2010 alle ore 20:52  

http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/201002articoli/52571girata.asp
Condanno a tre dirigenti Google per colpa della pubblicazione di un video shock, e quindi di mancanza di dovuti controlli!
Si difendono dicendo che questa condanna va contro la democrazia e la libertà di internet...la cosa fa riflettere.
Io credo che alla fine un minimo di controllo su ciò che viene pubblicato vada fatto, qui si parla di un video di studenti che picchiano un altro studente, down...se con questa condanna si lede la libertà di internet è vero anche che la pubblicazione di un video del genere può aver dato fastidio a quel bambino picchiato. Certo può essere stato usato per una denuncia, ma qui sembra che sia stato tenuto per due mesi in rete..che bisogno c'era?!?!!?
Non è facile capire quale sia la cosa giusta...almeno per me...Voi che ne pensate?

Io Acquisto Online 24 febbraio 2010 alle ore 21:34  

Hai perfettamente ragione, un minimo di controllo va fatto, anzi DEVE essere fatto, si tratta secondo me di capire dove e come dovrebbe essere fatto.

Credo che se non siamo in grado di gestire gli strumenti che ci vengono dati a disposizione per comunicare, non ci meritiamo la democrazia, ma il regime.
E' di questo che stiamo parlando, in quanto quando nella comunicazione viene imposto un controllo dall'alto non si parla piu' di libera comunicazione, ma di regime.

La mia domanda è: se lasciate un foglio bianco appeso in una bacheca
pubblica e qualcuno ci scrive qualcosa di discutibile, di chi è la colpa? Di chi ha messo il foglio bianco o di chi ci ha scritto?

Costanza 24 febbraio 2010 alle ore 21:50  

Appunto è questo il problema...magari uno dovrebbe mettere delle regole..ma che regole??? e poi a quel punto non si parla più di libertà..
E' complicato..davvero..

La libertà di idee e pensiero è giusto che debbano essere difese..ma se non sbaglio.."La libertà finisce laddove comincia quella degli altri"

Ma anche queste sono tante belle parole..è il passaggio dalla teoria alla pratica che risulta essere difficile

Mattia 24 febbraio 2010 alle ore 23:13  

FERMI TUTTI!
Vi devio su questo post apposito, date fuoco alle polveri!

http://wiki-culture.blogspot.com/2010/02/condannati-3-dirigenti-di-google-italia.html

Dan 25 febbraio 2010 alle ore 17:03  

Eh si, c’è di che riflettere e di che arrabbiarsi.
Però mi domando quante altre “bastardate” sono presenti in rete senza che ce ne accorgiamo. Di più: quante immagini shockanti vengono passate in onda sulla TV commerciale e , ahimè anche su quella pubblica (e solo a volte hanno la giustificazione della funzione informativa ...).
Insomma è un mondo dove la violenza e la volgarità sono onnipresenti. Ed è difficile, sempre più difficile controllare e persino tracciare il limite.
Ciò non toglie che debba essere tenuta in alta considerazione la possibilità, anzi il diritto/dovere di denunciare, e, per gli offesi, di chiedere i risarcimenti.
Quello della denuncia è un dovere morale cui dovrebbe, però, corrispondere un’opinione pubblica forte, in grado di reagire (in Italia poi ...) e degli organi pubblici di controllo aggiornati ed efficienti (da ridere ...).
E allora forse è un bene che anche la Rete registri questi fenomeni perché, almeno in Rete, si possano creare i necessari anticorpi (come, appunto, l’intervento di Francesca)

Related Posts with Thumbnails

  © Blogger template 'A Click Apart' by Ourblogtemplates.com 2008

Back to TOP